Il G7, l’Aeroporto d’Abruzzo e le Grandi Illusioni

Immaginate la scena: Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, annuncia con grande orgoglio che i leader del G7 atterreranno nel nuovo aeroporto d’Abruzzo, pronto a diventare un vero e proprio hub internazionale. Una promessa pronunciata con sicurezza durante la campagna elettorale regionale, con l’obiettivo di accendere speranze e far sognare in grande. Già ci vedevamo tutti lì, abruzzesi con lo sguardo rivolto al cielo, ad ammirare i jet privati di presidenti e primi ministri che atterrano a Pescara, con la brezza dell’Adriatico a dare il benvenuto.

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Parliamo della sessione del G7 che si terrà oggi e domani a Pescara. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva promesso che l’allungamento della pista dell’aeroporto di Pescara avrebbe permesso l’arrivo degli ospiti del G7, ma i lavori non sono ancora terminati. Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio afferma che i lavori procedono spediti, ma non fornisce una data di ultimazione. Intanto, l’aeroporto di Pescara ha perso il 5% dei passeggeri da gennaio ad agosto 2024 e Ryanair sta riducendo i voli, con la chiusura dell’aeroporto il martedì. Piuttosto che investire in eventi e iniziative, sarebbe meglio investire per convincere Ryanair ad ampliare l’offerta verso altri scali europei per aumentare il flusso turistico in Abruzzo. #G7 #Pescara #AeroportoPescara #Ryanair #turismoabruzzo

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La realtà, ahimè, ci riporta con i piedi per terra.

I potenti del G7? Non sono arrivati con voli internazionali, né tantomeno sono atterrati nel tanto atteso aeroporto. No, sono giunti in treno, in autobus, e qualcuno ipotizza addirittura in gommone, probabilmente da Ortona. E c’è chi giura che Biden abbia chiesto uno skateboard per farsi un giro sul lungomare pescarese.

L’aeroporto d’Abruzzo e la pista fantasma

E l’aeroporto d’Abruzzo? Beh, la pista che avrebbe dovuto accogliere i grandi jet internazionali non è ancora pronta. I lavori, ci rassicura il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sono “entrati nel vivo”. Lo ha dichiarato con tanto di post su Facebook, perché ormai i grandi annunci non si fanno più nelle conferenze stampa, ma sui social. Ma i potenti del G7, ahimè, non hanno potuto beneficiarne. Nessun leader mondiale è atterrato a Pescara, e i voli internazionali? Quelli, per ora, rimangono solo un sogno chiuso in un cassetto. O forse in un bagaglio a mano.

G7

La grande promessa di voli intercontinentali da Pescara

abruzzoairport

Nonostante questo, Marsilio non si ferma e ci assicura che, grazie all’allungamento della pista, l’aeroporto d’Abruzzo si aprirà al mondo con voli intercontinentali. Da Pescara a New York, da Chieti a Shanghai: tutto sarà possibile! (O almeno, nei prossimi 5-10 anni, ma chi conta i dettagli?). Nel frattempo, però, Ryanair, la compagnia low-cost che tiene in vita l’aeroporto come un malato in terapia intensiva grazie agli incentivi della Regione, sta riducendo le sue rotte. Da 11 voli a 9. E da fine mese, di martedì, l’aeroporto sarà chiuso. Esatto, niente voli in arrivo, niente partenze. Praticamente, il giorno di chiusura ufficiale per il traffico aereo abruzzese. Se speravate in un volo intercontinentale, dovrete accontentarvi di un miracolo.

La dura lezione delle promesse elettorali

E ora, la morale della favola. Se sei un ministro degli Esteri, forse è meglio evitare di fare promesse elettorali su nuovi aeroporti e voli internazionali che non esistono ancora. La credibilità è una cosa seria, e se non riesci a far atterrare nemmeno una decina di ospiti illustri, come pensi di mediare tra israeliani, palestinesi e Hezbollah? Difficile risolvere una crisi internazionale quando non si riesce a garantire nemmeno l’arrivo di qualche delegato del G7 in Abruzzo.

Caro Presidente Marsilio, meno voli di fantasia e più concretezza

E, caro Presidente Marsilio, forse è il caso di mettere da parte i sogni di gloria e concentrarsi su ciò che è possibile. Magari investire i fondi regionali per mantenere Ryanair in Abruzzo, piuttosto che pensare ai voli intercontinentali. Meno sagre di paese e più voli settimanali: questo sì che sarebbe un investimento strategico. Altrimenti, presto gli unici voli che vedremo decollare da Pescara saranno quelli dei sogni… verso aeroporti più affollati.

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