12 milioni di euro per 750 metri di binari
Ah, le meraviglie dell’ingegneria moderna!
Quando pensiamo a grandi opere infrastrutturali, immaginiamo ponti giganteschi, tunnel infiniti, collegamenti che trasformano intere regioni.
E invece… ecco a voi San Rufino, la nuova perla della rete ferroviaria italiana, che non solo sfida la logica, ma anche il buon senso economico.
Oggi vi racconto come buttare via 12 milioni di euro, letteralmente su un binario morto.
Un po’ di matematica per iniziare: quanto fa 12 milioni diviso 750 metri?
Se vi siete mai chiesti quanto possa costare un tratto di binario lungo 750 metri, San Rufino ha la risposta: 12 milioni di euro.
Facciamo due conti insieme.
Ogni 100 metri di binari, parliamo di 1.600.000 euro.
No, non avete letto male.
Sì, stiamo parlando di 100 metri, cioè una distanza che un ciclista inesperto potrebbe coprire in meno di un minuto.
A questo punto, sorge spontanea una domanda: c’era proprio bisogno di una stazione così vicina a quella di Sulmona, a soli 750 metri di distanza?
Sì, avete capito bene.
Questa nuova stazione è praticamente la vicina di casa della stazione principale di Sulmona, che, tra l’altro, è stata appena ristrutturata.
Ma a quanto pare, 750 metri sono una distanza insormontabile per i nostri treni.

Collegamenti da record (di sprechi)
La nuova stazione di San Rufino ha l’ambiziosa missione di collegare meglio L’Aquila e Pescara.
Ma qui la domanda si fa seria: un tratto di 750 metri può davvero fare la differenza su un percorso totale di 120 km?
La risposta breve: no.
La risposta ironica: dipende da quanto vi piacciono i treni diesel in un’epoca in cui tutto il mondo corre verso l’ecosostenibilità.
Perché sì, la chicca di questo progetto è che, non solo questa linea non è elettrificata, ma anzi, per ampi tratti si dovranno usare treni a gasolio.
In pratica, un ritorno al passato!
Complimenti a chi ha deciso che una regione con un traffico ferroviario scarso, bisognosa di ben altre infrastrutture, avesse bisogno di questa “bretella” tra Sulmona e San Rufino.

La (non) comodità dei 750 metri a piedi
Siete dei passeggeri fortunati e volete provare il brivido di scendere alla stazione di San Rufino? Bene!
Ora vi aspettano solo 750 metri di camminata fino alla stazione di Sulmona centrale.
A piedi, lungo una strada scarsamente illuminata, senza marciapiedi, circondati dal nulla.
Ma tranquilli, è una passeggiata che si ricorderanno solo i più temerari, visto che la domenica non ci sono nemmeno autobus urbani.
In pratica, una maratona obbligata nel deserto ferroviario.
Un’aggiunta necessaria? Spoiler: no.
Ora, se vi state chiedendo chi ha avuto la brillante idea di costruire una stazione a 750 metri dalla precedente, la risposta non è certo l’utenza.
Pare infatti che le voci dietro questa genialata parlino delle “manie di grandezza” dell’Aquila, che voleva un collegamento più diretto con Pescara.
Perché avere due capoluoghi in una piccola regione scarsamente popolata non era abbastanza, ci voleva anche una “mini stazione” da 12 milioni di euro per dare il colpo di grazia.

Conclusione: 12 milioni per 10 minuti di tempo risparmiato (forse)
Alla fine, possiamo riassumere così: San Rufino, una stazione costata 12 milioni di euro, risparmia 10 minuti di coincidenza.
Forse, quando i treni non vengono soppressi.
Un affare, vero? Anzi, è quasi poetico: uno spreco di soldi che si muove lentamente su binari ormai inutili.