🔴 Tagli all’agricoltura abruzzese insostenibili

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Tagli all’agricoltura abruzzese: l’allarme di Radica (Città del Vino)

I tagli all’agricoltura abruzzese sono stati definiti “insostenibili e penalizzanti” da Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Le sue parole arrivano in risposta ai nuovi tagli da oltre un milione di euro decisi a livello regionale, che si sommano ai sei milioni già sottratti nel maggio scorso. Il totale sfiora i sette milioni di euro sottratti in pochi mesi a uno dei settori più strategici per l’economia abruzzese.

La protesta, condivisa con la Cia (Confederazione italiana agricoltori), mette in evidenza la gravità della situazione per il comparto agricolo e vitivinicolo locale. “Come si fa a dimezzare le risorse per un servizio Uma che già non funziona?” si chiede Radica. “E come si può azzerare il sostegno agli interventi strutturali nel settore?”

Una regione cresciuta grazie al vino

L’Abruzzo, ricorda Radica, ha conosciuto negli ultimi vent’anni una crescita significativa nel settore vitivinicolo. A farla da protagoniste sono state piccole e medie cantine, spesso condotte da giovani imprenditori agricoli, che hanno puntato sulla qualità e sulla valorizzazione del territorio. Molte di queste realtà hanno ricevuto supporto diretto dai comuni, soprattutto attraverso eventi di promozione e sensibilizzazione.

Il lavoro, però, non basta. Secondo il presidente di Città del Vino, sarebbe necessario un sostegno più strutturato: investimenti su strade rurali, invasi per l’acqua, miglioramento dei servizi, meccanizzazione agricola, sviluppo del biologico. Invece si registra un trend opposto: meno risorse e meno possibilità di accesso per le piccole aziende ai fondi del CSR (ex PSR) e dell’OCM.

Infografica: Crisi Finanziamenti Agricoltura Abruzzo

Il Paradosso Abruzzese

Un settore agricolo e vitivinicolo in piena crescita, celebrato per la sua qualità, si scontra con una serie di tagli finanziari che ne minano le fondamenta. Questa è la cronaca di una crisi annunciata.

Il Taglio Complessivo

-7.000.000 €

In soli due mesi, oltre sette milioni di euro sono stati sottratti al budget dell’agricoltura regionale, mettendo a rischio decenni di investimenti e crescita.

Anatomia di un Taglio

Cronologia dei Tagli

Maggio 2025

-6.000.000 €

Il primo, pesante taglio che ha colpito l’intero settore agricolo.

Luglio 2025

-1.000.000+ €

Un ulteriore taglio che ha aggravato la situazione, colpendo servizi essenziali.

I Servizi Più Colpiti

I tagli hanno azzerato gli interventi strategici e dimezzato le risorse per il servizio UMA, già in difficoltà, rendendolo di fatto inutilizzabile.

Dove Sono Finiti i Fondi?

🚜

Fondi Agricoltura

-€7M

🏥

Debiti Sanità

Copertura di pesanti debiti pregressi.

🎉

Eventi a Basso Impatto

Finanziamento di eventi con scarso ritorno per il territorio.

Invece di sostenere un settore produttivo, si è scelto di usare i fondi per coprire falle gestionali passate e finanziare iniziative di dubbia utilità economica.

I Bisogni Reali Ignorati

Mentre si tagliavano fondi vitali, le vere necessità del settore agricolo rimanevano senza risposta, compromettendo la competitività e la sostenibilità a lungo termine.

🛣️

Strade Rurali

Mancano fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, essenziale per la logistica.

💧

Crisi Idrica

Nessuna risorsa per la realizzazione di invasi per combattere la siccità.

🌱

Sviluppo Biologico

Azzerato il supporto per la transizione verso un’agricoltura più sostenibile.

🔧

Meccanizzazione

Nessun incentivo per l’ammodernamento tecnologico delle aziende.

🌐

Servizi a Rete

Miglioramenti infrastrutturali necessari ma non finanziati.

inaccessible

Accesso ai Fondi UE

I fondi CSR e OCM sono spesso inaccessibili per le piccole aziende.

Un’Agricoltura a Due Velocità

Piccole e Piccolissime Aziende

🚧

  • ❌ Accesso ai fondi regionali diretti tagliato.
  • ❌ Impossibilità di navigare la burocrazia dei fondi UE (CSR/OCM).
  • ❌ Motore dell’innovazione e della qualità a rischio.
  • ❌ Maggiore vulnerabilità a crisi idriche e logistiche.

Grandi Aziende

  • ✔️ Capacità di accedere ai fondi europei complessi.
  • ✔️ Strutture amministrative per gestire la burocrazia.
  • ✔️ Maggiore resilienza grazie a economie di scala.
  • ✔️ Vantaggio competitivo ingiusto creato dalla politica.

La politica dei tagli non è neutrale: penalizza proprio le aziende giovani e innovative che hanno trainato la crescita del settore, favorendo i grandi gruppi e soffocando la diversità.

Un appello alla ragione

I consiglieri regionali sono invitati a riconsiderare questi tagli mortali. Sostenere a parole l’Abruzzo agricolo non basta: servono azioni concrete e fondi adeguati per non disperdere un patrimonio di valore inestimabile.

Dati basati sul comunicato stampa di Angelo Radica, Presidente Città del Vino, 26/07/2025.

Politica distratta, territorio dimenticato

Radica lancia un appello diretto ai consiglieri regionali: “Si parla spesso dell’Abruzzo agricolo e vinicolo solo a parole. Poi, nei fatti, si tagliano i fondi e si destinano risorse ad altri scopi, tra cui eventi di dubbio impatto per il territorio e il ripianamento dei debiti sanitari”. Una critica dura, ma fondata, considerando la mancanza di fondi destinati a interventi che avrebbero impatti positivi concreti e misurabili sulla vita delle imprese e delle comunità rurali.

La denuncia fa emergere una dinamica che molti operatori agricoli conoscono bene: burocrazia opprimente, bandi complicati, fondi inaccessibili. Il risultato? Una filiera agricola sempre più in difficoltà, in balia di emergenze climatiche, crisi dei mercati e adesso anche dell’assenza di sostegno politico ed economico.

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L’importanza di un’agricoltura strategica

Il comparto agricolo, in Abruzzo come altrove, non è solo produzione di cibo. È tutela del paesaggio, lotta al dissesto idrogeologico, presidio del territorio, cultura, identità. Tagliare fondi all’agricoltura significa indebolire la resilienza dei territori, privarli degli strumenti per restare vivi e produttivi.

Molti studi fonte: ISMEA – www.ismea.it dimostrano che investimenti intelligenti in agricoltura e filiere corte generano ritorni economici e ambientali significativi. È per questo che enti come Città del Vino insistono sull’urgenza di un ripensamento strategico, che parta dalle reali esigenze dei territori e dalle difficoltà delle piccole imprese.

Una battaglia da non abbandonare

La battaglia contro i tagli all’agricoltura abruzzese non riguarda solo gli agricoltori. Coinvolge cittadini, amministratori, consumatori consapevoli. È una questione di coesione territoriale, di sviluppo sostenibile, di giustizia sociale. “Non è accettabile – conclude Radica – che a pagare siano sempre le stesse realtà, quelle più fragili ma anche più dinamiche”.

Serve, ora più che mai, una visione a lungo termine. Una politica che scelga di investire nei beni comuni e non nei fuochi di paglia. E serve anche una mobilitazione dell’opinione pubblica, perché dietro un taglio di bilancio può nascondersi il declino di un’intera regione agricola.

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