Cogesa: rivelazione clamorosa sulla gestione rifiuti

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La gestione rifiuti a Sulmona nel caos: la vergogna della discarica Cogesa

Le immagini scattate all’interno del sito Cogesa parlano da sole: cumuli di rifiuti indifferenziati fuori controllo, paesaggio deturpato, rischio ambientale alle porte della città. La gestione rifiuti a Sulmona è entrata ufficialmente in una fase emergenziale, e il caso Cogesa si impone come simbolo di una crisi che coinvolge istituzioni, politica locale e salute pubblica.

Un tempo considerato un impianto modello nella gestione pubblica dei rifiuti, Cogesa è oggi teatro di un collasso operativo e ambientale. La scelta, a dir poco discutibile, di accettare tonnellate di rifiuti provenienti dall’Aquila – a tariffe inferiori rispetto a quelle praticate per i Comuni del territorio – ha saturato in pochi mesi la capacità dell’impianto, trasformandolo in una discarica a cielo aperto.

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Una bomba ecologica in piena Valle Peligna

I cumuli di rifiuti che esondano dalle buche di raccolta rappresentano una minaccia non solo per l’estetica del paesaggio, ma per la salute dei cittadini, per il suolo e per le falde acquifere. Non siamo di fronte a un incidente isolato, ma a un disastro annunciato. Tutto questo, documentato fotograficamente (vedi immagini allegate), avviene nel cuore di una delle aree più suggestive dell’Abruzzo, a pochi chilometri dal centro storico di Sulmona.

Una crisi anche economica

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Il danno ambientale non è l’unico elemento allarmante. I bilanci del Cogesa mostrano segnali di profondo dissesto economico. Le passività accumulate rischiano di compromettere definitivamente la sopravvivenza di un’azienda che, solo pochi anni fa, veniva considerata un’eccellenza nel settore.

I costi per lo smaltimento non coprono più le spese di gestione. L’inversione di rotta appare necessaria e urgente, ma finora è mancata la volontà politica per affrontare con decisione una situazione fuori controllo.

La denuncia politica: il comunicato di Salvatore Di Cesare

A lanciare l’allarme in modo chiaro è Salvatore Di Cesare, candidato consigliere comunale nella lista del Partito Democratico che sostiene Angelo Figorilli sindaco. Nel comunicato stampa diffuso oggi (21 maggio 2025), Di Cesare denuncia pubblicamente la gestione fallimentare del Cogesa e annuncia una lettera aperta al nuovo primo cittadino, da recapitare immediatamente dopo l’insediamento.

“È tempo di dire basta all’indifferenza. È tempo di rimettere la salute dei cittadini e la dignità del nostro territorio al centro dell’agenda politica.”

“Questa emergenza ambientale e sanitaria” continua Di Cesare “non è frutto del caso, ma la conseguenza diretta di scelte amministrative dissennate: in primis quella di accogliere, a tariffe inferiori rispetto a quelle applicate ai Comuni del nostro territoriomigliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dall’Aquila. Una decisione che ha saturato l’impianto, accelerando il collasso operativo della discarica e trasformandola in una bomba ecologica, proprio alle porte di Sulmona.”

Un messaggio forte, accompagnato dalla ferma convinzione che solo con trasparenza e responsabilità si potrà restituire dignità alla gestione rifiuti a Sulmona e a tutta la Valle Peligna.

Cosa chiedono i cittadini?

Dalle piazze ai social, cresce il malcontento. I cittadini di Sulmona chiedono interventi immediati, trasparenza nei bilanci Cogesa, fine dell’accoglienza dei rifiuti da fuori territorio, bonifica dell’area contaminata.

Serve una nuova visione di gestione ambientale, orientata alla sostenibilità e al principio di prossimità, che impone di trattare i rifiuti il più vicino possibile al luogo di produzione, senza trasformare altri territori in pattumiere.

Il futuro della Valle Peligna è anche ambientale

Il caso Cogesa è destinato a diventare un banco di prova per chiunque amministrerà Sulmona nei prossimi anni. Sarà questa la madre di tutte le battaglie locali: un terreno dove si misurano valori come responsabilità pubblica, trasparenza, sostenibilità.

Come redazione del Diario di Bordo, continueremo a monitorare, documentare e informare, con spirito critico ma costruttivo, su una vicenda che riguarda da vicino tutti i cittadini della Valle Peligna.

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