Nel cuore della campagna elettorale per le Elezioni Comunali di Sulmona del 25 e 26 maggio 2025, il candidato consigliere Salvatore Di Cesare del Partito Democratico lancia un messaggio forte e diretto: Sulmona non si vende. Una frase semplice ma carica di significato, che si trasforma nella keyphrase centrale della sua comunicazione politica.
Il comunicato stampa diffuso in questi giorni denuncia con fermezza il recente susseguirsi di visite di esponenti nazionali del centrodestra nella città abruzzese. Da Arianna Meloni a Matteo Salvini, da Mara Carfagna ad Antonio Tajani: un vero e proprio tour mediatico, che secondo Di Cesare dimostra il totale scollamento tra il centrodestra e le esigenze reali del territorio.
Passerelle mediatiche vs. bisogni reali
Nel comunicato, Salvatore Di Cesare evidenzia come i problemi veri di Sulmona — dal caso COGESA ai disservizi della SACA, fino alla gestione del Consorzio di Bonifica — siano stati sistematicamente ignorati da chi oggi cerca di lucrare politicamente su una città ferita e trascurata.
La denuncia tocca anche temi fondamentali come la sanità pubblica, l’emigrazione giovanile, il degrado urbano e l’emergenza sociale che coinvolge anziani, disoccupati e disabili. Di fronte a tutto questo, dice Di Cesare, il centrodestra ha risposto solo con il silenzio e con “proclami vuoti”.
Una critica diretta e senza mezzi termini che punta a smascherare quella che definisce una “sfilata” di big nazionali, più attenti all’apparenza che alla sostanza. Secondo il candidato del PD, Sulmona non può diventare un palcoscenico di comparse elettorali, ma deve tornare ad essere una comunità viva e protagonista delle scelte che la riguardano.
Sulmona non si vende! Il fallimento della “filiera istituzionale”
Di Cesare affonda il colpo sulla tanto citata “filiera istituzionale” — ovvero l’allineamento tra enti locali, regionali e governo — definendola “un gigantesco bluff”. A dimostrazione, porta il caso emblematico del Tribunale di Sulmona, dove il Ministro Nordio ha liquidato il candidato sindaco del centrodestra, Luca Tirabassi, con un netto rifiuto.
Una vicenda che ha lasciato strascichi pesanti e che secondo Di Cesare dovrebbe portare Tirabassi alle dimissioni da Presidente dell’Ordine degli Avvocati, per rispetto verso la toga che indossa e verso la città.

Il centrosinistra come unica alternativa credibile
Nel documento, Salvatore Di Cesare sottolinea il ruolo del centrosinistra come unica forza politica coerente e competente, capace di affrontare con serietà i problemi cittadini. Accanto al candidato sindaco Angelo Figorilli, il Partito Democratico propone un programma costruito “dal basso”, fondato sull’ascolto, la partecipazione e la competenza.
È un messaggio che mira a risvegliare l’orgoglio civico dei sulmonesi, chiamati a scegliere se farsi rappresentare da figure lontane o da chi vive ogni giorno i problemi del territorio.
Un appello diretto ai cittadini
Il comunicato si chiude con un appello: “Il 25 e 26 maggio, i cittadini sapranno scegliere chi davvero ha a cuore il futuro della nostra città”. È una chiamata all’azione, rivolta a chi vuole difendere l’identità di Sulmona e non svenderla per un’apparizione televisiva o un selfie in piazza.
La keyphrase “Sulmona non si vende” diventa così non solo uno slogan, ma un grido politico, un monito, una linea di confine tra chi vuole usare la città e chi intende servirla.