Un passo epocale per Sulmona: valorizzazione dell’Area Celestiniana
L’Abruzzo e Sulmona festeggiano un traguardo che unisce storia, spiritualità e sviluppo: è stata approvata all’unanimità la proposta di legge n. 69/2025, dedicata alla valorizzazione dell’Area Celestiniana. L’iniziativa, promossa da Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, rappresenta un segnale forte di coesione politica e visione culturale.
L’Area Celestiniana, cuore spirituale e storico della città di Sulmona, è un patrimonio di valore inestimabile. Luoghi come l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone, il Romitorio di Sant’Onofrio al Morrone, l’Area Archeologica di Ercole Curino e gli affreschi trecenteschi legati alla figura di Papa Celestino V raccontano secoli di fede, arte e identità collettiva. Con l’approvazione di questa legge, il Consiglio regionale intende rafforzare la tutela di questi siti e, al tempo stesso, rilanciarli come destinazione turistica d’eccellenza.
Contenuto della legge: tutela e sviluppo sostenibile
La nuova normativa, oltre a prevedere interventi specifici per la conservazione del patrimonio architettonico e archeologico, introduce anche un piano di sviluppo turistico sostenibile. Questo significa promozione culturale, accessibilità, servizi, eventi e iniziative per far conoscere al grande pubblico l’universo celestiniano in tutte le sue sfaccettature.
Tutto questo verrà attuato con un approccio che integra tradizione e innovazione, in sinergia con enti locali, istituzioni culturali, diocesi e realtà associative del territorio. L’obiettivo è duplice: preservare l’autenticità dei luoghi sacri e favorire un turismo consapevole e di qualità.

Un esempio di buona politica culturale
Massimo Verrecchia ha espresso il suo entusiasmo per l’approvazione unanime della legge, parlando di un “traguardo importante per l’Abruzzo e per Sulmona”. Il consigliere regionale ha sottolineato come questa legge sia frutto di un lavoro condiviso e sentito, capace di mettere insieme diverse sensibilità politiche per un bene comune.
Questa sinergia istituzionale, in tempi spesso segnati da divisioni, rappresenta un esempio virtuoso di buona politica culturale. La conservazione della memoria storica e la valorizzazione dell’identità religiosa e artistica non sono solo atti simbolici: possono diventare motori reali di sviluppo locale, lavoro e attrattività.
L’Area Celestiniana: tesoro spirituale e motore culturale
L’Area Celestiniana è molto più di un insieme di monumenti. È una narrazione viva, stratificata nei secoli, che collega la figura di Celestino V alla comunità locale, alla storia della Chiesa e alla tradizione monastica italiana. L’eremitaggio, il silenzio dei luoghi sacri, la bellezza naturale del Morrone: tutto questo contribuisce a creare un ecosistema spirituale e culturale unico nel suo genere.
In un tempo in cui il turismo culturale è in forte crescita – secondo Dati ENIT e ISTAT – valorizzare aree come quella celestiniana significa cogliere un’opportunità concreta. Non solo per Sulmona, ma per tutto l’Abruzzo, che può proporsi come meta alternativa al turismo di massa.
Prospettive future: cultura e territorio
Con questa legge, la Regione Abruzzo manda un segnale chiaro: investire sulla cultura è strategico. Sulmona, con la sua storia millenaria, può diventare un modello nazionale per la gestione integrata dei beni culturali.
Ma la sfida vera comincia ora: attuare quanto previsto dalla norma, coinvolgere attivamente la comunità locale, valorizzare le competenze e le professionalità presenti sul territorio, costruire una rete turistica e culturale che duri nel tempo.
La valorizzazione dell’Area Celestiniana non è solo un progetto per specialisti o appassionati di arte sacra: è un’opportunità per far scoprire a tutti un volto diverso dell’Italia, fatto di spiritualità, natura, arte e accoglienza.