📍 Introduzione
I tagli alla cultura a Sulmona annunciati nel bilancio comunale rappresentano un duro colpo per l’identità, l’attrattività turistica e la coesione sociale della città. Ridurre o cancellare eventi storici e culturali significa non solo sottrarre bellezza e partecipazione, ma anche rinunciare a uno dei pochi motori di sviluppo ancora vitali in una città che fatica a immaginare il proprio futuro.
🎭 Cultura come investimento, non come spesa
La cultura non è un lusso per pochi, ma un investimento strategico per tutti. Ogni euro destinato a festival, rassegne, premi e manifestazioni produce ritorni economici, sociali e civili. I tagli alla cultura a Sulmona, invece, segnalano una visione miope, incapace di cogliere il valore moltiplicatore di queste iniziative.
Eventi come Muntagninjazz, Piano Piano per Sulmona, Certamen Ovidianum, Giostra Cavalleresca, Camerata Musicale, Sulmonacinema e il Premio Sulmona non sono semplici “spettacoli”: sono elementi strutturali del tessuto culturale e identitario di Sulmona.
🧠 Cultura come coesione e consapevolezza
Non si tratta solo di eventi turistici. Ogni iniziativa culturale coinvolge cittadini, scuole, artisti, commercianti. Piano Piano per Sulmona, ad esempio, ha saputo ridisegnare l’uso dello spazio urbano, proponendo un modello di città lento, partecipato, condiviso. Rinunciarvi significa tornare indietro.
La cultura è anche formazione e appartenenza: non è un caso se le città che investono in cultura sono anche quelle con una maggiore tenuta sociale.
💰 Il paradosso dei fondi tagliati
A livello regionale, i tagli del centrodestra in Abruzzo ammontano a quasi 2,5 milioni di euro in meno per la valorizzazione dei beni e delle attività culturali. Una cifra enorme, tanto più se si considera che gli stessi enti hanno approvato leggi “mancia” da milioni di euro, spesso destinati ad azioni poco trasparenti o frammentate.
A Sulmona, il copione si ripete. Il rischio è che le iniziative culturali vengano affidate alla buona volontà o, nel migliore dei casi, a interventi estemporanei di fondazioni private, come Carispaq, che però – al momento – sembrano avere fornito solo generiche dichiarazioni d’intenti.

🚨 Cultura come priorità della prossima amministrazione
Chi governerà Sulmona nei prossimi anni dovrà fare una scelta netta: sostenere la cultura o condannare la città all’irrilevanza. Il settore culturale non può più essere considerato un costo da tagliare. È una leva per la rigenerazione urbana, sociale ed economica.
Una strategia lungimirante dovrebbe:
- rivedere i tagli;
- garantire risorse stabili e programmate;
- coinvolgere il tessuto culturale locale nelle decisioni;
- valorizzare le eccellenze esistenti.
🔗 Fonti e approfondimenti
- Fondazione Carispaq – Sito Ufficiale
- Regione Abruzzo – Bilancio e finanziamenti
- Muntagninjazz Festival
- Piano Piano per Sulmona – Instagram
- Giostra Cavalleresca di Sulmona
📣 Conclusione
I tagli alla cultura a Sulmona non sono solo una questione di bilancio. Sono una questione di visione. Una città viva investe in ciò che la rende unica: la propria cultura, la propria storia, la propria comunità. Rinunciare a questo patrimonio per risparmiare oggi significa compromettere irrimediabilmente il domani.