Sanità Abruzzo: proposta esplosiva contro aumento Irpef

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Aumento Irpef Abruzzo, ALI lancia l’allarme

L’associazione ALI Abruzzo accende i riflettori su una questione economico-sociale che potrebbe travolgere le famiglie abruzzesi: l’aumento dell’addizionale regionale Irpef. In un momento già segnato da difficoltà sanitarie e pressioni economiche, arriva una proposta chiara e politica: congelare gli aumenti e aprire un confronto vero con territori e istituzioni. Il cuore della questione è doppio: la salvaguardia del potere d’acquisto dei cittadini e il rischio di un disavanzo sanitario che potrebbe toccare i 110 milioni di euro.

🏛️ Un ordine del giorno per bloccare l’aumento

La proposta di ALI Abruzzo prende la forma di un ordine del giorno, rivolto a tutti i Comuni della regione. L’obiettivo è duplice: fermare l’entrata in vigore degli aumenti previsti dell’addizionale Irpef e aprire una fase di confronto con tutte le forze in campo. In altre parole, l’associazione chiede che sia la politica territoriale, tramite i Consigli comunali, a prendere posizione netta.

Il messaggio rivolto al Consiglio regionale è semplice: serve uno stop immediato agli aumenti e un cambio di rotta, basato sul dialogo e su un nuovo equilibrio tra entrate e spese.

💬 Le parole di Alessandro Paglia

A spiegare il senso dell’iniziativa è Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo. La sua posizione è chiara: “Chiediamo che i Comuni si esprimano ufficialmente, oggi più che mai. Il rischio di un aumento del disavanzo sanitario regionale fino a 110 milioni non è più teorico, è una prospettiva concreta. I cittadini non possono sopportare altri aumenti fiscali, specie in un contesto dove la sanità è già in difficoltà e i servizi pubblici sono in costante riduzione”.

⚖️ Un approccio proporzionale al reddito

Tra le proposte concrete contenute nel documento figura anche l’introduzione di un criterio di proporzionalità reddituale. Questo significa che le aliquote regionali dovrebbero essere rimodulate per evitare di penalizzare ulteriormente i redditi medio-bassi, già fortemente colpiti da inflazione e caro-vita.

Inoltre, l’ordine del giorno chiede la cancellazione dell’aumento di circa 40 milioni di euro previsto a carico dei cittadini e l’apertura di un tavolo tecnico permanente che coinvolga enti locali e forze sociali.

🩺 Una sanità regionale sotto pressione

Il quadro che emerge dalla lettura del documento è quello di una sanità in sofferenza cronica. Le risorse non sono state sufficienti, anche a causa di scelte politiche discutibili, come la mancata destinazione alla sanità delle entrate derivanti dalle cartolarizzazioni. A ciò si sommano ritardi nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con tagli ai servizi e mancanza di investimenti in strutture e personale.

🤝 Il confronto come unica via

ALI Abruzzo rilancia con forza il tema del confronto. Secondo l’associazione, “un’altra strada è possibile” solo se si coinvolgono realmente i territori, i Comuni, le forze sociali e istituzionali. Questo è l’unico modo per costruire soluzioni condivise, che non impongano scelte calate dall’alto e penalizzanti.

La proposta, quindi, non è solo un no all’aumento dell’Irpef, ma un sì a un nuovo metodo di gestione del bilancio regionale, partecipativo e responsabile.

🔚 Conclusioni

Il rischio è reale: un aumento della pressione fiscale in una delle fasi più complesse per l’economia delle famiglie abruzzesi. La proposta di ALI Abruzzo appare come un tentativo serio di invertire la rotta, cercando soluzioni strutturali e giuste. Il tempo, però, è limitato. I Comuni ora sono chiamati a fare la loro parte, approvando un ordine del giorno che può rappresentare un segnale forte verso la Regione.


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