Introduzione
La chiusura del Convitto femminile di Villa Santa Maria per l’anno scolastico 2025/26 non è una voce di corridoio o un semplice timore. È una realtà certificata da comunicazioni ufficiali della Dirigente Scolastica e dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti. Una verità che desta preoccupazione concreta tra famiglie, personale scolastico e sindacati, e che rischia di infliggere un colpo durissimo all’intera offerta formativa dell’IPSEOA “Marchitelli”.
Il ruolo strategico del Convitto femminile
L’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria rappresenta un unicum formativo in Abruzzo, e il dato che circa il 40% degli studenti usufruisce del convitto per frequentare la scuola è eloquente. Questo servizio, essenziale per garantire il diritto allo studio in un’area interna della regione, si basa proprio sulla disponibilità di strutture ricettive come i convitti. È per questo motivo che la Provincia di Chieti aveva stanziato fondi cospicui per la ristrutturazione non solo dei convitti maschili e femminili, ma anche della palestra, della mensa e della scuola stessa.
Se però la struttura femminile viene chiusa, questi investimenti rischiano di diventare inutili. Il convitto non è un “extra”, ma parte integrante del successo dell’istituto alberghiero.
Le conseguenze della chiusura
Il primo impatto è quello sul personale. Le educatrici e il personale ATA, considerati “perdenti posto”, sono stati costretti a presentare domanda di trasferimento, con il rischio concreto di essere ricollocati altrove o addirittura di dover cambiare ruolo. Una perdita di competenze e professionalità che andrebbe a impoverire il servizio offerto.
Non meno grave è la situazione delle alunne che si erano già iscritte come convittrici. Senza il convitto, potrebbero trovarsi costrette a chiedere il nulla osta per trasferirsi in altre istituzioni scolastiche, portando a un possibile calo delle iscrizioni per l’anno 2025/26.
Un problema strutturale: trasporti e disinteresse
Uno dei nodi principali resta l’insufficienza della rete di trasporto scolastico. La CISL Scuola Abruzzo Molise denuncia da tempo il disinteresse della politica regionale verso il tema. Offerte formative uniche, come quella di Villa Santa Maria, necessitano di collegamenti adeguati. Lo stesso problema è stato già riscontrato per altri istituti strategici: l’Istituto Tecnico Agrario di Scerni, l’Istituto Nautico di Ortona, il Liceo Musicale di Vasto e il Liceo Sportivo di Lanciano. Il filo conduttore? Mancanza di visione e pianificazione da parte della politica.
L’appello alle istituzioni
La richiesta della Dirigente Scolastica di attivare il convitto femminile in deroga è un tentativo importante, ma troppo isolato. Serve un’azione corale da parte di amministratori locali, consiglieri regionali e rappresentanti parlamentari. Senza atti ufficiali e impegni concreti, il rischio è che le promesse restino tali e che l’Alberghiero perda una delle sue colonne portanti.
È tempo di invertire la rotta, non con rassicurazioni verbali ma con provvedimenti scritti, chiari, urgenti. Perché un servizio come quello dell’IPSEOA “Marchitelli” di Villa Santa Maria non può essere lasciato all’incertezza, e perché le ragazze abruzzesi hanno diritto ad accedere alle stesse opportunità dei loro coetanei maschi.

