🔍 Svelato commercio irregolare di cuccioli ad Avezzano

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Introduzione: cuccioli, commercio e irregolaritĂ 

Il commercio irregolare di cuccioli è tornato sotto i riflettori grazie all’operazione condotta dai Carabinieri Forestali di Avezzano (AQ), nell’ambito della campagna nazionale “DOG BACKTRACK III”. L’intervento ha portato alla luce gravi irregolarità nella vendita di animali da compagnia, in particolare cuccioli di razze molto richieste, come bassotti tedeschi, barboncini e spitz tedeschi.

Durante i controlli, gli agenti hanno scoperto che numerosi esemplari messi in vendita presso un’attività commerciale della città abruzzese non erano registrati in alcun libro genealogico o anagrafico, condizione necessaria per garantire l’autenticità del pedigree.

Questa mancanza rappresenta una violazione del Decreto Legislativo n. 529 del 1992, con conseguenze pesanti per il titolare del negozio.


Le indagini e l’operazione “DOG BACKTRACK III”

La campagna “DOG BACKTRACK III” si inserisce in una più ampia strategia nazionale volta a monitorare e reprimere il traffico illecito di animali da compagnia. Questo fenomeno, spesso trascurato, coinvolge un numero crescente di commercianti che sfruttano la domanda di razze pregiate, aggirando le normative vigenti.

Nel caso di Avezzano, le indagini sono state complesse e mirate. Condotte dal Nucleo Carabinieri Forestale di Avezzano in collaborazione con il NIPAAF di L’Aquila, hanno consentito di ricostruire l’intera filiera di approvvigionamento degli animali, fino ad accertare l’assenza dei requisiti minimi di tracciabilitĂ .


Le irregolaritĂ  riscontrate

Il nucleo forestale ha rilevato che i cuccioli esposti per la vendita erano sprovvisti di qualsiasi documentazione ufficiale che ne attestasse l’origine. In sostanza, mancava la registrazione nei registri previsti per legge, rendendo la vendita non conforme alla normativa vigente.

L’articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 529/1992 stabilisce chiaramente che la commercializzazione di animali da allevamento, o comunque destinati alla vendita, debba avvenire nel rispetto dei criteri di certificazione genealogica.

La sanzione amministrativa elevata è stata pari a 10.328 euro, inflitta al rappresentante legale dell’attività, M.R., trentacinquenne residente in Abruzzo.


Le implicazioni per il consumatore

Molti acquirenti di animali da compagnia non sono consapevoli dell’importanza della documentazione genealogica. La mancanza del pedigree non solo rende l’acquisto legalmente discutibile, ma può anche nascondere problematiche di salute ereditaria negli animali.

Inoltre, l’assenza di tracciabilità contribuisce a mantenere attiva una rete di allevamenti non autorizzati, spesso con condizioni igienico-sanitarie precarie. Acquistare consapevolmente è dunque un atto di responsabilità che incide sul benessere degli animali e sulla legalità del mercato.


Il ruolo dei controlli forestali

I Carabinieri del Comando Tutela Forestale e Parchi svolgono un ruolo essenziale nel contrasto a queste pratiche. Le loro competenze non si limitano alla tutela ambientale, ma si estendono anche al rispetto delle normative su flora e fauna, inclusi gli animali domestici.

Grazie al loro lavoro, ogni anno vengono scoperte numerose irregolaritĂ  che sfuggirebbero ai normali controlli amministrativi.


Conclusione: legalitĂ  e sensibilizzazione

L’intervento dei Carabinieri Forestali ad Avezzano è un esempio concreto di come il rispetto della legge possa e debba essere garantito anche nel settore degli animali da compagnia. La sanzione comminata, sebbene rilevante, rappresenta solo una parte della battaglia contro un sistema sommerso che necessita di maggiore consapevolezza da parte del pubblico.

Sensibilizzare i consumatori sull’acquisto responsabile è il primo passo per stroncare il commercio illegale di cuccioli e garantire una maggiore tutela per gli animali e per i futuri proprietari.

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