Evento scientifico a L’Aquila sull’oculistica

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Evento scientifico Oftalmica Gran Sasso: oculisti a confronto su innovazione e sanità integrata

Una trentina di medici oculisti provenienti dalle aree interne dell’Abruzzo si sono dati appuntamento all’Aquila per un evento scientifico di grande rilievo. La clinica Oftalmica Gran Sasso, attiva dal 2009 nel capoluogo regionale, ha promosso una tavola rotonda dedicata alla formazione e all’aggiornamento scientifico nel campo della diagnostica e della chirurgia oculistica. L’iniziativa ha rappresentato un momento chiave di confronto tra professionisti, ma anche un’occasione per ribadire un progetto strategico: l’integrazione virtuosa tra sanità privata e servizio pubblico.

L’evento esplosivo Oftalmica Gran Sasso ha visto la partecipazione di oculisti da L’Aquila, Avezzano, Marsica e Teramo. Un segnale forte della volontà di costruire una rete scientifica regionale solida e aggiornata, che si ponga al servizio del territorio.

Ad aprire i lavori è stato il dottor Germano Genitti, direttore della Banca Occhi di Microchirurgia Oculare e del reparto di oculistica dell’Ospedale San Salvatore. Il suo intervento ha toccato vari aspetti dell’organizzazione delle cliniche oculistiche, con uno sguardo particolare ai trattamenti laser innovativi e alla moderna tecnologia delle sale operatorie a flussi laminari.

Durante la giornata si è parlato di chirurgia refrattiva, di cataratta Premium, e di nuove tecniche per la correzione della miopia e dell’astigmatismo. Non sono mancati focus su uno dei problemi più diffusi ma spesso sottovalutati: l’occhio secco. Le tecnologie illustrate hanno acceso l’interesse dei presenti, offrendo una panoramica concreta su strumenti e pratiche in evoluzione.

A spiegare la visione strategica della struttura sono intervenuti anche il dottor Dino D’Andrea, direttore sanitario della clinica, e il dottor Stefano Gentile, altro stimato consulente. Entrambi hanno sottolineato come Oftalmica Gran Sasso voglia assumere un ruolo sempre più centrale non solo sul piano della cura dei pazienti, ma anche nella formazione continua dei professionisti del settore. L’obiettivo? “Contribuire in modo attivo e scientificamente fondato al miglioramento dell’offerta sanitaria regionale, in sinergia con il pubblico.”

La clinica ha recentemente siglato una convenzione con UniSalute, gruppo assicurativo del circuito Unipol, che permette ai pazienti di accedere con maggiore facilità a interventi e diagnosi per patologie come la cataratta, le degenerazioni maculari e il glaucoma. Una scelta che conferma la volontà della struttura di rimanere accessibile e al passo con i cambiamenti nel panorama sanitario nazionale.

evento scientifico

Situata in via Rauco, 1, nel quartiere Pettino dell’Aquila, Oftalmica Gran Sasso dispone di tre ambulatori attrezzati con macchinari di ultima generazione: OCT macula, perimetro computerizzato Zeiss, strumenti per la refrazione e laser per la cataratta secondaria e la retina. A ciò si aggiungono tecnologie avanzate per la terapia del glaucoma e per le degenerazioni maculari atrofiche.

Il cuore pulsante della struttura è però la sala operatoria, dotata del microscopio Zeiss Lumera 700 e di strumentazione di altissimo livello per la chirurgia della retina, la vitrectomia e la rimozione della cataratta. Nei prossimi mesi, è previsto il raddoppio degli spazi e dei servizi, per potenziare ulteriormente l’offerta clinica e chirurgica.

L’evento non ha rappresentato solo un momento formativo, ma una chiara dichiarazione d’intenti. In un periodo in cui la sanità pubblica fatica a soddisfare le esigenze crescenti della popolazione, la collaborazione con strutture private solide, etiche e aggiornate scientificamente può fare la differenza. Soprattutto in territori come l’Abruzzo interno, spesso penalizzati da carenze strutturali e da una difficile logistica.

L’esperienza dell’evento scientifico promosso da Oftalmica Gran Sasso è stata definita da molti partecipanti come esemplare. Non solo per la qualità degli interventi, ma anche per la visione strategica che ha messo al centro la salute del paziente e l’alleanza tra operatori pubblici e privati.

In conclusione, il progetto formativo e scientifico lanciato da Oftalmica Gran Sasso si presenta come un modello replicabile e come una buona pratica di sanità integrata, da osservare con attenzione e sostenere a livello regionale.

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