Un tour tragicomico in Abruzzo, tra le vette della tassazione, dove per curarti devi pagare di più, ma puoi sempre consolarti con una bella sagra.
Marsilio docet: la nuova ricetta per salvare la sanità? Tasse per tutti e parrucchieri per molti!
Benvenuti in Abruzzo, la Svizzera dell’Appennino… se la Svizzera avesse il buco nella sanità e il piano di salvataggio consistesse nel tassare chi respira.
La nuova manovra finanziaria firmata Marsilio & Co., che chiamarla “leggera” è come dire che il Monte Velino è un colle, prevede una raffinata strategia fiscale: se guadagni più di 28mila euro, sei abbastanza ricco da contribuire alla nobile causa del “salvataggio della sanità abruzzese (forse)”. Se guadagni meno, ricevi un mini-sconto, che forse ti permette di comprare… un decaffeinato. Ma non ogni mese, eh!
E intanto, mentre gli ospedali faticano a tenere in piedi i LEA (che ormai sembrano più “Livelli Essenziali di Ansia”), la Regione continua imperterrita a finanziare eventi cruciali come la sagra della cicerchia, o la accademia per parrucchieri, ma anche associazioni venatorie, parrocchie, e circoli bocciofili.
La vera perla, però, è il contributo al Napoli Calcio. Perché se De Laurentis soffre, come possiamo curare noi stessi con leggerezza? Priorità, signori.
L’opposizione grida allo scandalo, ma Marsilio non trema. Del resto, chi non vorrebbe vivere in una regione dove il motto è “tassa e spendi”, un po’ come il “paga e poi muori” dei B-movie, ma con più burocrazia?
Quindi sì, magari non guariremo presto, ma almeno lo faremo ridendo… e con i capelli in ordine, dopo un bel taglio dell’accademia regionale.
Morale della favola? In Abruzzo ci curiamo male, ma almeno lo facciamo con stile. E tra una tassa e l’altra, ci scappa pure una cicerchia.
Antonio Di Bacco